Favelas di Rio de Janeiro

Le favelas a Rio de Janeiro sono una caratteristica della città. Il fenomeno delle favelas, in realtà, è diffuso in praticamente tutte le città brasiliane di medie e grandi dimensioni ma Rio, con oltre 1000 favelas e aglomerados subnormais (tra 600 e 700 secondo altre interpretazioni), è la città che più di tutte comunica lo stereotipo della favela brasiliana, che tanto colpisce l’immaginario collettivo.

Prima di approfondire la questione delle favelas di Rio de Janeiro, potreste volere una risposta secca alla domanda: cosa sono le favelas? Semplice: così si chiamano gli slums in Brasile. In altri luoghi e in altre lingue la parola “slum” può cambiare: baraccopoli (in Italia), bidonvilles, villas miserias. Il concetto di fondo è pressoché lo stesso, con sfumature diverse per località differenti e storie distinte.

Quello delle favelas in Brasile e nella capitale fluminense, non è un fenomeno residuale. Tutt’altro. Soprattutto nell’area metropolitana di Rio de Janeiro, la percentuale di persone che vive in favela è molto elevata.

Cerchiamo di fare un approfondimento, perciò, sul tema delle favelas di Rio de Janeiro. Procederemo con punto di vista sociologico e con il massimo del rispetto che la materia merita.

Iniziamo col capire meglio cosa si intende per “favela”.

Cosa sono le favelas?

Dicevamo che le favelas sono gli slum brasiliani. Ok, è troppo facile dire che le favelas sono le baraccopoli brasiliane. Bisogna andare più a fondo però. Cosa distingue una favela da un quartiere povero e disagiato (e a Rio ce ne sono tanti)? Qual è la linea di demarcazione? Insomma, cosa distingue una favela da quello che gli sta attorno (e che magari è altrettanto povero e marginale)?

I pareri e le unità di misura sono diversi. Esistono, tuttavia, definizioni scientifiche che dicono cosa sia una favela. Le più importanti, secondo il mio punto di vista, sono due. Quella generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e quella dell’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (l’IBGE è l’ente di statistica brasiliano; praticamente il nostro ISTAT) relativa alle favelas brasiliane con la loro specificità.

È importante delimitare il terreno e capire bene cos’è una favela e qual è il significato di una parola tanto utilizzata. Nel 2003, quando ormai era evidente che l’urbanizzazione di massa sarebbe stata una delle sfide del nuovo millennio il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, l’agenzia UN-HABITAT, pubblicò il rapporto The Challenge of Slums: Global Report on Human Settlements 2003. Era il primo documento ufficiale che tentava di analizzare il fenomeno, tracciandone le tendenze e disegnandone le caratteristiche. Proprio tra quelle pagine veniva proposta una definizione di slum, che andava oltre i tentativi fatti in precedenza da altre istituzioni. Eccola:

“Uno slum è un’area che combina, in varie dimensioni, le seguenti caratteristiche (limitandosi agli aspetti fisici e legali ed escludendo quelli sociali, più complessi:

  • accesso inadeguato all’acqua “sicura”;
  • accesso inadeguato ai servizi igienico-sanitari e ad altre infrastrutture;
  • scarsa qualità strutturale delle abitazioni;
  • sofraffollamento;
  • stato residenziale incerto”.
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Le favelas in Brasile

Chiarissimo. Venendo alle favelas brasiliane e a quelle di Rio de Janeiro, a questo punto, si può restringere il campo con la definizione dell’IBGE che, in una pubblicazione prodotta in seguito al censimento del 2010, oltre a chiamare le favelas “aglomerados subnormais”, le definisce così:

“Un insieme costituito da almeno 51 unità abitative (baracche, case, ecc.) per lo più carenti di servizi pubblici essenziali, occupanti o avendo occupato fino ad epoca recente terreni di proprietà altrui (pubblica o privata) e disposte, in generale, in modo disordinato e denso”.

Se volete perciò capire come definire una favela brasiliana, tenete presente quanto appena scritto. Ora, però, è il momento di concentrarci sulle favelas di Rio de Janeiro.

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Favelas di Rio de Janeiro: il Complexo do Alemão.

Quante sono le favelas di Rio e dove si trovano?

Secondo i dati della prefeitura aggiornati al 2016, a Rio de Janeiro si contano 1.019 favelas. Alcune sono comunità isolate, mentre altre sono raggruppate in complessi (complexos) più grandi.

Le caratteristiche sono assai variabili. Ci sono favelas di decine di migliaia di abitanti e altre di poche centinaia. Alcune si trovano sui costoni delle montagne e altre sono pianura. Alcune sono costituite da casette indipendenti, mentre altre sono all’interno di edifici indipendenti occupati.

Sta di fatto che il numero delle persone che vivono in favela a Rio de Janeiro è molto elevato: secondo lo studio realizzato dalla prefeitura “Favelas na cidade do Rio de Janeiro: o quadro populacional com base no Censo 2010”, il 23% degli abitanti di Rio de Janeiro vive in favela. Il valore cresce al 35% considerando solo le zone centrali e diminuisce fino al 17% considerando solo la zona sud della città. Quasi un milione e mezzo di persone che risiedono nelle favelas. Numeri impressionanti.

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Distribuzione della popolazione residente in favelas a Rio de Janeiro (Fonte: Favelas na cidade do Rio de Janeiro: o quadro populacional com base no Censo 2010).

La maggior parte delle favelas di Rio si trova nella zona nord e nella zona ovest della città, quelle meno sviluppate. Nella zona sud della città, quella dove con più probabilità vi troverete a muovervi, si trova invece quella che da molti considerata è la più grande favela del Brasile e dell’America latina intera, la favela di Rocinha. Oltre alla Rocinha, nella zona sud di Rio si contano altre trentuno favelas.

QUARTIEREFAVELAS
BotafogoLadeira dos Tabajaras, Mangueira, Morro da Saudade, Morro Santa Marta, Rua Álvaro Ramos, nº 499, Rua Álvaro Ramos, nº 535
CateteTavares Bastos, Vila Santo Amaro
CopacabanaLadeira dos Tabajaras nº 256, Ladeira dos Tabajaras nº 248, Morro dos Cabritos, Pavão-Pavãozinho, Rua Emilio Berla Lote 14
Cosme VelhoCerro Corá, Guararapes, Vila Cândido, Vila da Imaculada Conceição
FlamengoMorro Azul
GáveaVila Parque da Cidade
HumaitáFavela do Humaitá (Recanto Familiar)
IpanemaMorro do Cantagalo
Jardim BotânicoFavela do Horto
LaranjeirasVila Pereira da Silva
LemeBabilônia, Chapéu Mangueira
RocinhaMatinha, Rocinha
São ConradoVila Canoas, Vila Pedra Bonita
UrcaVila Benjamim Constant
VidigalChácara do Céu, Vidigal
FAVELAS ZONA SUD32

Già il fatto che su 1.019 favelas, solo 32 si trovino nella zona più ricca della città, fa capire come il fenomeno sia legato alla povertà e alla disuguaglianza. Ma com’è la vita nelle favelas? Per farci un’idea, occorre conoscerne meglio la storia.

Storia delle favelas di Rio

Il fenomeno dell’espansione delle favelas risale a molti decenni fa, e ha interessato tutti i grandi centri abitati del Brasile: dai poveri stati del Nordeste, a quelli industrializzati del sud; da São Paulo a Rio de Janeiro. L’urbanizzazione selvaggia delle città è legata indissolubilmente alla difficile realtà delle campagne, in cui il latifondo e la monocoltura hanno isolato molti contadini, lasciandoli in balia delle oscillazioni dei prezzi. Di fronte alla prospettiva di un’occupazione stabile, molti decisero, a partire dagli anni Trenta, di abbandonare i propri luoghi per rifarsi una vita nelle grandi città, dove le possibilità per guadagnarsi da vivere erano maggiori. È in quegli anni che sono iniziati i processi migratori di massa verso le metropoli, e la conseguente nascita degli insediamenti abusivi, denominati favelas.

Per approfondire l’argomento “favelas” consigliamo di leggere l’articolo “La dinamica dell’urbanizzazione carioca: come le favelas sono diventate un problema” pubblicato qui su DentroRiodejaneiro.

La nascita della prima favela risale addirittura al 1897, quando i soldati di ritorno dalla campagna di Canudos (zona in cui abbondava la pianta Cnidoscolus quercifolius, il cui nome comune era appunto favela o faveleira) si trovarono senza casa e occuparono l’area dell’attuale Morro da Providência nella zona centrale della città e non lontano dal porto. Solo a partire dagli anni Trenta, però, si assiste al dilagare del fenomeno, alimentato dalla crisi economica e dal crollo del prezzo del caffè, che mandò in rovina molta gente.

Un elemento chiave per la comprensione della specificità del fenomeno delle favelas di Rio de Janeiro, è connesso alla particolare conformazione fisica e geografica della città. Questa è costruita nel mezzo di alcuni complessi montuosi ricoperti di foresta, e le sue favelas sono ripidamente adagiate sui costoni rocciosi. Tale caratteristica ha fatto sì che le favelas carioca venissero percepite come delle zone franche, distanti e totalmente differenti dal resto della città, portando alla nota distinzione tra morro e asfalto. La favela isolata sulla collina (morro), e la città “perbene” che vive nei quartieri dove ci sono le strade (asfalto). Questa distinzione ha pesato molto sui rapporti tra popolazione favelada e resto della città, aumentando le distanze e facendo crescere i pregiudizi.

Nei decenni si assistito prima alla nascita e diffusione delle favelas, poi alle politiche di rimozione della dittatura militare (rimozione dalle zone considerate più nobili della città), quindi ai tentativi di urbanizzazione e, infine, alla strategia della pacificazione, portata avanti anche in alcune delle favelas più pericolose di Rio. Per le loro caratteristiche fisiche e sociali, infatti, le favelas di Rio sono state scelte a partire dagli anni Settanta  come base da parte dei potenti clan di narcotrafficanti. La guerra tra crimine organizzato e forze di polizia è divenuta, così, la triste realtà quotidiana per chi vive nelle favelas brasiliane e a Rio de Janeiro (anche in previsione di Olimpiadi e Coppa del Mondo di calcio) si è tentato di occupare militarmente, e non senza polemiche, molte comunità.

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Favela di Rocinha: tra i vicoli della comunità.

Come visitare una favela

La visita di una favela, il cosiddetto favela tour, è un’esperienza molto interessante che consigliamo di realizzare durante il vostro soggiorno a Rio. Ovviamente per visitare le favelas di Rio, è necessario prendere tutte le precauzioni e, in assenza di una persona in grado di accompagnarvi, è quanto mai raccomandabile rivolgersi ad una delle agenzie specializzate in turismo sociale. Evitate le agenzie che organizzano tour che sembrano dei safari: il rispetto per le persone è la prima cosa e questi tour spesso non lasciano alcun beneficio agli abitanti.  Scegliete, invece, visite organizzate da guide locali o da organizzazioni che portano avanti progetti di solidarietà. In alcune favelas di Rio sono attivi programmi di turismo comunitario, che permettono al turista di conoscere da vicino la realtà degli abitanti e di prendere visione dei progetti sociali in corso.

In molte comunità esistono programmi culturali, attività educative e movimenti artistici molto innovativi. Prima di programmare una visita è importante informarsi sulla situazione relativa ad eventuali problemi di sicurezza, visto che, è bene ricordarlo, molte favelas sono il palcoscenico del continuo scontro tra forze di polizia e gruppi di trafficanti. Considerate anche bene come vestirvi: in favela un abbigliamento sobrio e poco appariscente è più indicato.

In alternativa potete entrare in contatto con una delle numerose organizzazioni non governative che operano nelle comunità carenti della città e chiedere di essere accompagnati per una visita dei loro progetti o per un’esperienza di volontariato.

Questi sono alcuni esempi di come visitare una favela:

Se non sapete come fare da soli ma non volete affidarvi alle agenzie turistiche esterne alla favela, vi suggeriamo di prenotare on line questa escursione nella comunità di Santa Marta. È organizzata da un’agenzia locale il cui fondatore, Thiago, è nato e vive nella favela e che offre un lavoro ai giovani della comunità. In passato l’agenzia è stata scelta anche da persone famose come il regista Spike Lee.

Le principali favelas di Rio de Janeiro

A Rio sono state censite ufficialmente oltre mille favelas. Alcuni le riducono a una cifra compresa tra 600 e 700. Queste sono tra loro fisicamente molto diverse. Inoltre, ognuna possiede una sua storia che la distingue in termini sociali, culturali ed etnografici. DentroRiodejaneiro vi propone degli approfondimenti, che saranno a mano a mano pubblicati, sulle favelas più importanti.

Bibliografia essenziale sulle favelas

Di articoli, libri, pubblicazioni, documentari e film sulle favelas di Rio de Janeiro e del Brasile in generale ne esistono molti. Questa bibliografia della favela non pretende di comprendere tutto ciò che si è prodotto sull’argomento delle comunità carenti carioca (sarebbe impossibile e presuntuoso). Sicuramente, però, può essere una bussola per quanti vogliono approfondire il tema.La lista è in costante aggiornamento e aperta a commenti, segnalazioni e suggerimenti.

Paper e articoli sulle favelas

Libri e pubblicazioni sulle favelas

Libri e romanzi sulle favelas

  • Caco Barcellos, 2003, Abusado. O dono do morro Dona Marta – La storia di Juliano VP capo dei trafficanti nella favela Santa Marta.
  • Mv Bill e Celso Athayde, 2005, Cabeça de porco – La vita dei giovani e adulti della favela Cidade de Deus, raccontata con un occhio socio-antropologico.
  • Paulo Lins, Cidade de Deus, 1997 – Il romanzo meraviglioso da cui è stato tratto l’omonimo film.
  • Giuseppe Marchi, 2005, Il canto della collina. Vivere nelle favelas di Rio de Janeiro.

Documentari sulle favelas

Favela rising

Documentario che ha debuttato al Tribeca Film Festival nel 2005 e si è aggiudicato numerosi premi. Il film trae spunto dal lavoro della Ong brasiliana Grupo Cultural Afroreggae e dai suoi numerosi progetti in campo artistico, musicale e culturale in alcune favelas di Rio come Vigário Geral e Cantagalo.

Favela on blast (Favela bolada)

Il mondo del funk nelle favelas di Rio. Il documentario, realizzato nel 2008, tratta il tema dell’importante movimento culturale dei bailes funk carioca. Nel cast figurano molti artisti affermati di questa importante subcultura.

Falcão – Meninos do Tráfico

Documentario di successo uscito nel 2006 che narra le vicende dei giovani coinvolti nel narcotraffico che infesta le favelas brasiliane. Produzione congiunta del rapper brasiliano MV Bill, del suo manager Celso Athayde e della ong CUFA (Central única das favelas).

Rocinha. Daylight of a favela

Bel documentario realizzato nel 2003 nella favela di Rocinha dal regista Carlos Casas. Riprese aeree e vicoli angusti della comunità fanno da scenario alle storie di vita degli abitanti della più grande favela del Brasile, che lottano quotidianamente contro gli stereotipi. Da vedere.

Film sulle favelas

Era uma vez…

Storia d’amore intensa e tormentata ambientata tra le baracche di Cantagalo e il lusso di Ipanema. Un film molto bello con una colonna sonora di grande livello.

5x Favela, Agora Por Nós Mesmos

Si tratta di un film in 5 episodi totalmente concepito e realizzato da giovani abitanti delle favelas di Rio de Janeiro. Il risultato è un lungometraggio composta da 5 storie tra loro indipendenti, tra il comico e il tragico, che riflettono le molteplici facce del vissuto quotidiano degli abitanti delle favelas e fuggono dagli stereotipi violenti che si suole associare alle favelas.

Cidade de Deus

Realizzato nel 2002 dal regista Fernando Meirelles e tratto dall’omonimo romanzo di Paulo Lins, è stato un grande successo in Brasile e nel mondo. Racconta le vicende di Buscapé un ragazzo che vive nella favela di Cidade de Deus, zona ovest di Rio de Janeiro, e di un gruppo di giovani trafficanti della stessa favela. Nel 2004 il film ha avuto 4 nominations agli Oscar.

Show de bola

Uscito nel 2005 è un film del regista Alexander Pickl. Thiago è un giovane abitante di una favela di Rio de Janeiro, che deve confrontarsi con le difficoltà di tutti i giorni e la violenza provocata dai narcotrafficanti locali. L’unico modo per riscattarsi e aiutare i suoi familiari è quello di diventare un calciatore.

Era uma vez

Il film racconta la storia di un amore vero tra una ragazza ricca dell’asfalto e un giovane del morro. Vicini ma appartenenti a realtà così diverse, Dé e Nina se conoscono in campo neutro, la spiaggia di Ipanema, e si innamorano follemente. Un amore tanto grande quanto improbabile per una società che alimenta gli stereotipi. Diretto nel 2008 da Breno Silveira.

Cidade dos homens

Ideato dagli stessi creatori di City of God, è un film assolutamente da vedere. I protagonisti sono Laranjinha e Acerola, gli stessi dell’omonimo telefilm Cidade dos homens prodotto pochi anni fa per la televisione brasiliana. La pellicola narra le loro avventure con lo sfondo della favela carioca del Morro da Sinuca.

Tropa de elite

Successo internazionale nel 2007 e opera del regista José Padilha, il film narra le vicende del capitano Nascimento, membro del BOPE il corpo speciale della Polizia Militare di Rio de Janeiro. Le vicende dei protagonisti sono l’occasione per presentare i problemi delle favelas di Rio e i controsensi della società e della politica.

Quase dois irmãos

Attraverso le vicende di due prigionieri del carcere di Ilha Grande, il film racconta l’incontro, negli anni Settanta, dei detenuti comuni con i prigionieri politici. Da quell’amalgama nacque il Comando Vermelho, uno dei pericolosi clan di trafficanti di Rio de Janeiro. Ottima colonna sonora, che aiuta a disegnare un grande racconto corale della storia brasiliana degli ultimi 50 anni.

Orfeo negro

Film del 1959 basato su un lavoro teatrale di Vinicius de Moraes (Orfeu da Conceição). Narra le vicende di un giovane tranviere carioca, che si innamora durante il Carnevale di una ragazza chiamata Euridice. Musiche di Vinicius, Tom Jobim e Luiz Bonfá. Vincitore nel 1959 a Cannes; Oscar e Golden Globe nel 1960. Una pietra miliare.

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