Quartieri carioca

Acari, quartiere di favelas lungo le acque dei pesci acará

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Casupole lungo il Rio Acari.
Il quartiere di Acari, tra le aree più povere di Rio de Janeiro, è formato da un complesso di favelas costruite dagli anni Quaranta in poi lungo il fiume omonimo.

Chissà quanti anni fa tra le acque abbondanti del Rio Acari sguazzavano i pesci. Un genere di pesce che popolarmente viene chiamati acará.

Starebbe tutto qui il nome del quartiere Acari nell’estrema zona nord di Rio de Janeiro. Siamo infatti in pieno subúrbio, prossimi ai municipi della Baixada Fluminense.

Schiacciato tra il traffico di due arterie stradali (l’Avenida Brasil e l’Avenida Marthin Luther King) e le acque straripanti del fiume, Acari è uno dei bairros più poveri e meno sviluppati di Rio de Janeiro. È costituito prevalentemente da favelas.

Acari: nome e storia del quartiere

Il nome del quartiere, come detto, è lo stesso del fiume. Il termine “acari”, secondo la prefeitura, deriverebbe dal genere di pesci che volgarmente vengono chiamati acará. Secondo altre interpretazioni “acari” sarebbe una modifica della parola in guarani antico aqûâ-ára-i, che significa “corrente costante”. Comunque la si metta, il nome del quartiere è strettamente legato a quello del fiume che ancora oggi, in un contesto di degrado e urbanizzazione selvaggia, scorre dalle alture della Serra do Gericinó fino al Rio Meriti e alla Baía de Guanabara.

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Il Rio Acari all’altezza del quartiere Acari.

Gli acarás forse non ci sono più, ma la corrente resta la stessa. Ne sanno qualcosa le case di chi vive da queste parti, che di allagamenti ne hanno visti tanti e speriamo ne vedano di meno con i lavori di messa in sicurezza che si sono avviati negli ultimi anni anche in vista delle Olimpiadi del 2016.

Amministrativamente parlando, il quartiere viene creato nel 1981. L’urbanizzazione risale però a 35 anni prima. Nel 1946 viene inaugurata l’Avenida Brasil e iniziano a vedere la luce le località di Vila Esperança, del Parque Proletário Acari, di Vila Rica de Irajá e Coroado. Quando alla fine degli anni Cinquanta viene edificato anche il Conjunto Amarelinho, il quartiere prende forma.

La forma è quella di un grande complesso di favelas, dove un tempo c’erano distese di canna da zucchero e qualche piccolo insediamento lungo la Ferrovia Rio d’Ouro. Inaugurata nel 1875 per trasportare gli operai addetti alle opere per l’acquedotto del Rio d’Ouro, che avrebbe approvvigionato d’acqua parte della città, nel 1883 la ferrovia venne aperta anche al trasporto passeggeri. Dopo varie vicende fu in gran parte convertita nella Linea 2 della metropolitana, di cui fa parte la stazione Acari/Fazenda Botafogo.

Insomma, oltre che al fiume il destino di Acari sembra legato anche alle vie di comunicazione.

Come arrivare e cosa fare ad Acari

Non ci sono particolari motivi per recarsi nel quartiere di Acari a Rio de Janeiro. A meno che non abbiate amici che vivono qui o non vi occupiate di progetti nelle favelas di Rio, sarà molto difficile che passerete di qui.

Sede di uno dei principali ospedali pubblici della città, il quartiere di Acari non offre molto dal punto di vista culturale. “Favo de Acari” è il nome della scuola di samba del quartiere, che però non è mai arrivata ai piani alti del samba carioca.

Arrivare ad Acari è molto semplice. Con i mezzi pubblici vi basterà prendere la Linea 2 e scendere alla fermata Acari/Fazenda Botafogo. In automobile si può percorrere l’Avenida Brasil. Se decidete di visitare il luogo, è chiaramente raccomandata la massima prudenza per motivi di sicurezza.

Simone Apollo

Sono appassionato di Rio de Janeiro e di Brasile. Sociologo, esperto di America latina, innovazione sociale, favelas e comunicazione. Inventore di DentroRiodejaneiro, l'unico blog italiano dedicato a Rio de Janeiro (e non solo).

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