Se siete stati a Rio de Janeiro, vi sarà capitato di imbattervi casualmente nelle scritte lasciate in luoghi sensibili della città, che consigliano di fermarsi un minuto, apprezzare la bellezza della vita e sorridere.
“Pare aqui, aprecie a vida por um minuto e sorria” (o, nella versione internazionale, “Stop here, appreciate life for a minute and smile”). Semplice. Autentico. Sorprendente. Come il verdetto degli oracoli che si rivolgevano alle bocche divinatorie dei sacerdoti per richiedere indicazioni e ricevere responsi. Non è un caso che la firma di questi interventi artistici sia sempre la stessa: #ORACULOPROJECT.
L’Oráculo è un artista di strada, anonimo, con base a Rio de Janeiro ma in cammino per il mondo. Nessuno sa chi sia veramente ma quasi tutti a Rio ne conoscono lavori. Infatti, alcuni dei suoi messaggi sono posizionati in punti panoramici della città ed è facile trovarli e farsi ispirare. I supporti della sua arte sono tombini sgangherati, vecchi muri e marciapiedi. Il paesaggio si trova a far parte dell’installazione e il viandante vive un’esperienza a dir poco mistica.
Ho contattato l’Oráculo attraverso il profilo Instagram del progetto e ne è nata un’intervista che pubblico di seguito. Se il personaggio è rivestito da un velo di mistero, i suoi messaggi sono cristallini, trasparenti e veri. Sentenze che mi hanno emozionato tante volte e mi hanno spronato a correggere qualcosa che, in quel momento, non andava nella mia vita. Spero valga anche per voi magari anche solo leggendo quest’intervista. Potenza dell’arte e del sorriso.
Intervista ad Oráculo Project: quando Rio de Janeiro ti invita a sorridere
Ciao Oráculo, come ti definiresti e come è nato il tuo progetto?
È difficile dare definizioni o etichette, ma mi piace pensare all’Oráculo come ad un cittadino comune, senza nome, senza identità, senza colore della pelle… Il progetto è nato dalla necessità di tirare fuori sentimenti di indignazione e trasformarli in qualcosa di positivo. Un modo per protestare, una valvola di scarico e una forma di espressione allo stesso tempo.
Come hai mosso i tuoi primi passi nel campo della street art?
È successo nel silenzio della notte, nel 2010. Da allora continuo a camminare un passo dopo l’altro…
Qual è il tuo rapporto con Rio de Janeiro?
Ho un carinho immenso per questa città. Abbiamo una relazione di reciprocità e profondo rispetto. Uno scambio giusto. Rio mi offre un contesto per provare sensazioni ed esprimermi e io restituisco tutto con messaggi positivi che posiziono con affetto e rispetto.
Spesso sono gli stessi carioca a parlare male della loro città. Pensi che Rio de Janeiro sia ancora capace di ispirare le persone?
L’ispirazione è quello che non manca in questa città. Anche tutti i suoi problemi e difetti possono essere usati come fonte di ispirazione per una Rio migliore.
Come scegli i luoghi dove realizzare i tuoi lavori?
Lascio i messaggi lungo il cammino che percorro…
Che tecniche utilizzi?
Negli interventi artistici faccio uso di qualsiasi strumento disponibile utile a trasmettere il mio messaggio… stencil, lambe-lambe (piccoli manifesti incollati per strada, ndt), adesivi, fotografia (una volta che il lavoro è registrato da me… e presentato a modo mio… su Instagram che funziona come una specie di diario), edizione, ecc.
Parlando di messaggi, cosa intendi comunicare a chi si trova davanti alle tue opere?
I messaggi sono di semplice comprensione e parlano di qualcosa che tutti noi già sappiamo. Sono come dei promemoria. L’idea è quella di toccare l’osservatore e far sì che egli porti con sé solamente quello che per lui ha senso.
Molte volte le persone scoprono i tuoi lavori per caso, magari durante una passeggiata: quanto ritieni importante camminare e rallentare?
Lascio i messaggi lungo il cammino per il quale passo. Credo che la poesia sia nel percorso. La destinazione è il viaggio stesso.
Nella società degli eccessi digitali in cui viviamo, diffondere per strada messaggi come i tuoi può fare la differenza?
Credo proprio di sì…
I tuoi interventi artistici si trovano solo a Rio de Janeiro o anche in altri luoghi? Hai già portato o hai mai pensato di portare la tua arte in Italia?
Oltre al Brasile, sono passato per gli Stati Uniti e in Europa in città come New York, Londra, Berlino, Miami, Parigi, Amsterdam e altre ancora. In Italia sono stato soltanto a Venezia e lì ho lasciato alcuni messaggi…
Molte volte inviti le persone a sorridere: credi che il mondo in cui viviamo ci fa dimenticare il potere di un sorriso?
Credo che con la quantità di informazioni e stimoli che riceviamo ogni giorno sia facile entrare in una sorta di “modalità automatica” e scordarci che il bello si trova nelle cose più semplici.
Cosa pensa l’Oráculo quando si ferma un minuto per apprezzare la vita e sorride?
Provo ogni volta a percepire qualcosa di nuovo… In genere, però, penso alla natura, alla magia che sta dappertutto, all’incredibile opportunità che abbiamo di vivere tutto ciò, alle persone che conosciamo e diventano personaggi importanti nelle nostre storie… che niente accade per caso…e così via.
Leggi l’intervista in lingua originale:
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