Note carioca

Heitor dos Prazeres e il sorriso di fronte alle “colombine” della vita

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Dipinto di Heitor dos Prazeres del 1966.
"Pierrô apaixonado" è una marchinha composta da Heitor dos Prazeres, tra i primi grandi sambisti di Rio de Janeiro. Si tratta di un pezzo a cui ha collaborato anche Noel Rosa e che è stato il più grande successo di Heitor dos Prazeres.

Dai tempi in cui, ancora bambino, lavorava come aiutante falegname, lustrascarpe e venditore di giornali per le vie di una Rio de Janeiro di tanti anni fa, Heitor di strada ne ha già percorsa tanta.

Siamo nel 1936 e quello che era un ragazzino polveroso, figlio di una famiglia come molte, nera e proveniente da secoli di schiavitù, è già famoso per le sue composizioni musicali e per la sua vita da bamba, negli ambienti in cui il samba stava consolidando le sue radici. Quel ragazzino è già Heitor dos Prazeres.

La vita di Heitor non era stata facile fino ad allora. La sua biografia parla di povertà. Di lavori usuranti per tutti, figuriamoci per un bambino. La discriminazione dei neri e della loro cultura continuava a serpeggiare resistente, nonostante il Brasile avesse abolito la schiavitù nel 1888, un decennio prima della nascita del grande sambista carioca. Heitor perde suo padre, falegname, quando aveva solo sette anni di età. Cresce con sua madre, semplice sarta, e le sorelle.

Lavorerà sodo, come dicevo. Più avanti, nel 1931, si sposerà con Dona Glória. La perderà cinque anni dopo. Nel frattempo a Rio de Janeiro sorgono le favelas. Il movimento del samba esplode insieme ai culti e alle espressioni artistiche afro-brasiliani del candomblé, dell’umbanda e del lundu. Heitor si afferma come capoeirista e come figura carismatica di quel mondo, racchiuso tra la Praça Onze, Estácio, la Gamboa e Madureira e descritto alla meraviglia da Paulo Lins nel suo secondo libro “Desde que o samba é samba”.

Non una vita facile, quella del giovane Heitor. Una vita, però, in cui due cose non mancheranno mai: la musica e il sorriso.

La musica del clarinetto suonato dal padre e del cavaquinho regalatogli dallo zio. La musica dei bar boemi dei bassifondi di quella Rio de Janeiro primordiale. La musica che gli darà fama e collaborazioni con i più grandi artisti dell’epoca.

Um grande amor tem sempre um triste fim.
Com o Pierrô aconteceu assim.
Levando esse grande chute,
foi tomar vermute com amendoim”.

Anche il sorriso non lo abbandonerà mai. Heitor cerca i piaceri della vita, os prazeres: gli amori, le amicizie, l’arte sonora e visuale. Alle avversità, Heitor dos Prazeres risponde con il sorriso e cercando di affermarsi artisticamente. Un po’ come quel Pierrot innamorato di cui, appunto nel 1936 , parla nella sua canzone più famosa, “Pierrô apaixonado” che, a ritmo di marchinha, brinda con vermut e noccioline dopo una grande delusione d’amore.

Con la complicità di Noel Rosa, altra leggenda del samba, Heitor dos Prazeres compone un pezzo di una positività incredibile. “Pierrô apaixonado” è l’unica risposta possibile alle “colombine” e alle difficoltà dell’esistenza: il sorriso.

Ascoltiamola insieme, questa bella canzone, nella voce di Heitorzinho, figlio di Heitor dos Prazeres.

Un certo Vinicius de Moraes cantava: “Sua bênção, Heitor dos Prazeres… grande sambista do Brasil”. E tassello portante della storia e della cultura di Rio de Janeiro, aggiungo umilmente io.

Simone Apollo

Sono appassionato di Rio de Janeiro e di Brasile. Sociologo, esperto di America latina, innovazione sociale, favelas e comunicazione. Inventore di DentroRiodejaneiro, l'unico blog italiano dedicato a Rio de Janeiro (e non solo).

2 commenti

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  • Muito bom esse seu blog, também adoro o Brasil morei 20 anos nessa Terras Brasilis maravilhosas e adoro tudo que tem e vêm delas, a começar da música e o Heitor Dos Prazeres foi um dos mais dignos representantes dessa arte e escreveu seu nome na história do Samba. Por enquanto “Só saudade” come já disse um outro grande compositor. Abraçaço

    • Caro Costantino, muito obrigado pelo seu comentário e pelas lindas palavras sobre meu blog. Heitor è stata una grande figura del samba e della cultura carioca e non poteva mancare un racconto dedicato a lui su queste pagine. Espero possa matar a saudade do Brasil e te mando um abraço, Simone

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