2 feriti gravi a Vila Isabel.
Uno è Noel Rosa, poeta da vila e leggenda del samba, l’altro è un umile cameriere che in una scena tipicamente carioca – di quelle alla Conversa de Botequim -, gli serve da bere da 20 anni lungo il Boulevard 28 de Setembro.
Un braccio mutilato, un piede distrutto, un altro braccio mutilato. Siamo nel cuore di Vila Isabel, zona nord di Rio de Janeiro, e pochi giorni fa qualcuno ha deciso di danneggiare la statua dedicata al musicista, che non è solo un’opera d’arte ma un simbolo della cultura e dello spirito più autenticamente carioca.
Noel Rosa è stato tra i grandi del samba. Morto di tubercolosi nel 1937 all’età di 26 anni, ebbe il tempo di contribuire alla diffusione della musica popolare tra i ceti sociali medio alti. Fu uno dei punti di non ritorno della musica brasiliana: universalizzò il samba, quel samba che echeggiava da tempo nelle favelas.
Tempo fa scrissi un pezzo sui danni commessi da un imprenditore alla statua di Carlos Drummond de Andrade che riscalda il lungomare di Copacabana. Oltraggio verso la cultura e i beni comuni. Oggi, un altro episodio alimentato dall’idiozia, che priva i cittadini di un diritto fondamentale: il diritto alla memoria.
Di certo Noel ci starà ridendo sopra con il bicchierino in mano. A noi, che invece da quaggiù assistiamo increduli, non resta che condannare.
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